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# NAPOLI, lo stadio Generale Albricci


Febbraio 1971. La Nazionale Italiana di rugby è impegnata nella Coppa delle Nazioni contro il Marocco. Si gioca a Napoli, allo Stadio “Generale Albricci”, lo Stadio Militare dell’Arenaccia. Spalti gremiti, vedere la Nazionale a queste latitudini è un evento più unico che raro, oggi come allora.
Finisce il connubio tra Nazionale Italiana e Stadio Albricci. Lo stadio, però, continua a mantenere un ruolo di primo piano nel panorama rugbistico nazionale. Ospita le gare casalinghe del Gruppo Sportivo Esercito, sorta di Accademia ante litteram, con gli atleti che qui hanno la possibilità di allenarsi e giocare un regolare campionato mentre svolgono il servizio di leva. Poi l’attività delle squadre giovanili della Partenope. Anche risvolti sociali, visto che lo stadio si trova in una zona “difficile” (l’Arenaccia, poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale) e può catalizzare verso lo sport i ragazzini delle zone circostanti.
Poi nel 2003 tutto finisce. Lo stadio viene dismesso e posto in vendita, ma di acquirenti nemmeno a parlarne. Uno spazio vitale negato alla città.
Nove lunghi anni di attesa e di promesse vane. Con un esito, una volta tanto, felice. Un accordo stipulato tra il CONI e il Ministero della Difesa restituisce questo glorioso impianto alla città e allo sport italiano. Con un progetto in grande stile: ristrutturare la Club House e rifare il manto del campo da rugby sostituendolo con uno in erba sintetica.I lavori sono stati realizzati da MAST Sport nel 2017, un fantastico campo omologato WRWorld Rugby con un manto in erba artificiale caratterizzato da prodotti di una primaria qualità.Il rugby ha così cominciato a riappropriarsi dell’Albricci. Le giovanili della Partenope si allenano qui a partire dalla stagione 2018.



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